venerdì 8 agosto 2008

ANELLO DEL PASSO GEU: per il vallone della Creta Forata

domenica 3 agosto 2008 Giovanna e Marco , Marisa e Luca

Ecco un’altra escursione in una zona montuosa di una bellezza straordinaria, in ambiente vario , a tratti nel bosco a tratti su terreno selvaggio. Iniziamo l’escursione dal parcheggio della funivia di Cima Sappada per il sentiero che porta alla rinnovata casera Tuglia(CAI 320). L’itinerario in moderata salita inizia con un tratto di pista forestale che diventa poi sentiero, dal quale risalendo si può già godere di ottime viste panoramiche sull’abitato di Sappada, sul Peralba e Chiadenis, sul Monte Lastroni e alle spalle sul Siera e Cima dieci.

 

Il sentiero è tranquillo, in linea con il nostro spirito oggi molto rilassato, immerso principalmente nello stupendo bosco attraversato dal pacifico scorrere delle acque del rio Geu.

 

Si tralascia una indicazione per un sentiero attrezzato che porterebbe a Casera Geu Alta facendoci risparmiare un po’ di tempo, ma di fatto poco remunerativo, almeno per noi che non amiamo le ortiche. Si tratta di un vecchio sentiero con tratti attrezzati e passaggi su roccia instabile però di scarso interesse ambientale.



In un’ oretta circa ci si collega alla forestale per casera Tuglia e giunti nei pressi ci fermiamo un attimo a goderci ancora i panorami. In lontananza si vede la catena dei Monti di Volaia, del passo Giramondo e della Creta di Bordaglia a noi tanto cari. Il cielo è di un azzurro intensissimo con nuvole bianche che arricchiscono i contrasti con il verde dei prati. E’ presto ancora per farsi attirare dai profumi provenienti dalla casera e farsi prendere la gola dai prodotti gastronomici venduti come il frico e la polenta e quindi proseguiamo per il segnavia 230 risalendo la bellissima valle di radi larici, margherite e rododendri fino al passo Geu Basso dove facciamo ancora un sosta. Non c’è mai fretta quando puoi godere della bellezza di territori come questi.

 

Al cospetto del Monte Cimon e del Monte Geu con sullo sfondo la piramide della Creta Forata, ci fermiamo a farci scaldare dai raggi del sole e accarezzare dal vento, scattando qualche foto e chiacchierando con i nostri cari amici sulle ferie di Agosto. Dal passo Geu che già soddisfa come posizione scendiamo nel vallone della Casera Geu Alta (ruderi)

 

per risalire il vallone della Creta Forata, in un bellissimo ambiente.


 

 Un alternarsi di verdi pendii e pietraie bianche, rododendri, papaveri alpini e campanule. In questo tratto la carta della "tabacco" indica che il sentiero risale sulla sinistra orografica.

 

In reltà i bolli seguono il torrente sul fondo del vallone che risulta facilmente camminabile, fino ad arrivare a congiungersi con il sentiero proveniente dal Rif. Monte Siera in direzione della forcella della Creta Forata, quota 1900 metri. Si può anche abbreviare un po’ l’escursione seguendo l’indicazione per Sappada su un masso, ma vale la pena risalire il vallone fino in fondo data la straordinaria bellezza dei posti. Ritrovato quindi il sentiero,ora 321, dopo una leggera salita si comincia a scendere decisamente di quota aggirando prima la cresta del “Pettine” e poi la parete rocciosa di Cima Dieci su un breve e facile tratto attrezzato che ci porta sui ghiaioni sotto il passo Siera per scendere ancora verso l’omonimo rifugio e infine al punto di partenza .

 

Questo ultimo tratto di itinerario, ahimè, si svolge sulle piste da sci e pertanto poco interessante, d’altronde il sentiero è stato cancellato dai lavori di sbancamento ,ma siamo un po’ stanchi e quindi passiamo oltre come automi, camminando tra escavatori, reti di protezione e tubazioni di servizio. Un bellissimo bosco di abeti rovinato per sempre dalla mano dell'uomo per consentire a pochi di usufruire di qualche metro in più di pista forse dove spesso non verrà neanche la neve. Alla fine comunque abbiamo fatto una bella e remunerativa escursione, priva di difficoltà se non un minimo di attenzione nel breve tratto attrezzato sotto cima Dieci, che poi si rivela di circa 13 km e 900mt di dislivello, così tanto per riposare un po’in vista delle ferie.




2 commenti:

  1. E' come se avessi perso un pezzo della mia pelle su quel terreno. Inseparabile, un pò come la coperta di Linus. Oh........(sospiro) la mia bandana , riposa in pace su quelle terre tanto amate. Sigh, sigh.:cry: :cry: :cry:

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  2. Marco writes:Escursione inaspettatamente bella: ambiente magnifico, panorami stupendi, un po’ di fresco per respirare fuori dal forno della pianura e poi …. birra ottima per bagnare…! Eh già, è andato tutto bene, nonostante si sia consumato un dramma: “chissà se a qualcuno capita di ritrovare lungo il percorso una bandana di colore “giallo damascato”?! Mandi!

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