venerdì 29 agosto 2008

ANELLO DI PORTA VESCOVO : al cospetto della Regina una panoramica escursione per il popolare “Viel del Pan”.

16 agosto 2008


La Regina Marmolada dal Viel del Pan



Dopo la giornata di ferragosto che ci ha regalato una escursione bagnata sui Denti di Terrarossa , con quel che ci rimane degli scarponi ( un paio in prestito e l’altro in umido) decidiamo per questa bellissima e panoramica escursione percorrendo il sentiero del Viel del Pan partendo dal Passo Pordoi fino a Porta Vescovo al cospetto della corazzata di ghiaccio : la Regina Marmolada. Per prolungare un po’ il giro decidiamo per il ritorno dal versante opposto realizzando un bel percorso ad anello attorno al Sass de Ciapel.


Il gruppo del Sella dalle pendici del Sass de Ciapel

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In realtà per oggi avevamo programmato la classica del Piz Boè o la cima del Sassongher ma le cime oltre i 2500 mt sono oggi coperte di neve e gli indumenti rimasti dopo la “bagnata” non ci consentono di tentare gran che. Comunque lo spettacolo improvviso delle cime imbiancate, le bianche nuvole nel cielo azzurro intenso e la bellissima luce del sole di oggi, promettono grandiosi e spettacolari panorami che decidiamo di godere con tranquillità e a quel paese altre idee.
Di buon ora siamo al Passo Pordoi ben decisi a prenderci tutto quello che oggi ci viene concesso. La montagna ieri ha tolto e siccome siam pentiti oggi perdona.
Lasciamo l’auto nei pressi del Savoia in direzione della chiesetta imboccando il 601 sotto le pareti del Sass Becè e in breve raggiungiamo il passo omonimo da cui si gode già spettacolari panorami, davanti man mano che saliamo si delinea la sagoma imponente della Marmolada e del Gran Vernel, maestose. E allora, il gruppo del Sella massiccio e imponente, imbiancato di neve con la sciarpa di nuvole, lontano dietro le Conturines (ah le Conturines!!!!!) e le Pizzes de Fanes, poi Il Sassolungo, il gruppo del Catinaccio, la Val Contrin, il Passo S.Nicolò con il Col Ombert e Crepa Nigra.
Ma che vedono i miei occhi laggiù lontano: Lo Sciliar e i denti di Terrarossa e poi ancora un puntino bianco , il rifugio Alpe di Tires . Appena sopra sui denti spruzzi di neve disegnano quel “posticino” meta di ieri. “Guarda laggiù, là dovevamo essere ieri, guarda che bel posto con il sereno”. Ma Marisa è già andata avanti senza darmi retta verso il rifugio Fregarola che già ci regala un primo bellisimo balcone sulla Marmolada. Tralasciata poco prima l’indicazione per il sentiero in cresta ci troviamo ora nel bellissimo itinerario del Viel del Pan. Il Viel del Pan, la strada del pane, è un facile sentiero che congiunge il Pordoi al Fedaia, usato dalle carovane per il trasporto di merci fra le valli dell'Isarco e quelle dell'Agordino. Spettacolare la vista sulle montagne circostanti ed in particolare sul ghiacciaio della Marmolada, sul Gran Vernel e sul gruppo del Sella, panorami mozzafiato e viste sul Lago di Fedaia e sulla Val di Fassa, in lontananza il Civetta. L’itinerario prevede di raggiungere Porta Vescovo per poi scendere dal versante opposto attraversando le pendici nord del Sass de Ciapel, con il suo caratteristico nero sperone roccioso. E’possibile realizzare anche un bellissimo itinerario in cresta fino al Passo Padon per il Col de Cuc, la Forfesc e il Sass Ciapel, ma poi tra il Sas de Mesdì (Porta Vescovo) e la Mesola vi è la 'Ferrata delle Trincee', percorso attrezzato con alcuni tratti molto difficili (per esperti, con attrezzatura da ferrata completa), eventualmente aggirabile alla base delle pareti rocciose sul versante del Fedaia.
Anche il tratto di cresta sul Migogn, pur non difficile e privo di attrezzature, è piuttosto esposto.
Proseguiamo per il Viel del Pan aggirando il Col de Cuc fino al nuovo rifugio Viel del Pan dove la vista spazia sul lago di Fedaia e sempre sulla Marmolada che con la sua grandezza riempie l’intera scena e sembra quasi di poterla toccare con le mani. Proseguiamo oltre il rifugio per sentiero via via più sottile fino a raggiungere la zona del Sass de Ciapel. Ne risalgo le pendici per godermi splendide viste sulle Conturines, il Pralongià e sul gruppo del Sella.
Proseguendo ancora ci ricolleghiamo al 601 del Viel del Pan che fa anche parte dell’Alta Via, raggiungiamo la forcella del Col de Paussa per rubare ancora preziose viste. Superiamo con piacevoli variazioni di pendenza, i costoni erbosi del Belvedere da dove la vista sul Fedaia si fa ancora più interessante.
Si sbuca su una piccola valletta da dove si vede il moderno rifugio Gorza Porta Vescovo che raggiungiamo scendendo un breve tratto di roccette con brevi tratti franosi e poi si risale a tornanti per una decina di minuti.
Questo straordinario, panoramico e grandioso balcone al centro delle Dolomiti è deturpato dalla stazione di arrivo della funivia da Arabba che serve il comprensorio sciistico invernale con la neve “firmata” (come dice Corona).
Anche da questo versante la vista è maestosa e bellissima e merita scattare delle bellissime foto, cercando di inquadrare meno possibile i cavi e i piloni della funivia. Un vero peccato. Scendiamo per il sentiero a nord 698 per poi deviare sul 680 seguendo per un tratto una stradina sterrata sotto le pareti del Sass Ciapel, in direzione del Pordoi. Il sentiero ora è piuttosto monotono ma poi rientra piacevolmente in un boschetto di ontani costeggiando dal lato opposto la catena montuosa superata all’andata. Il sentiero sbuca sulla strada provinciale che si oltrepassa e poi salendo per verdi prati fioriti raggiungiamo il Passo Pordoi contenti della graziosa escursione a conclusione della settimana.
Con molta calma rientriamo a Selva passando per il Passo Sella, aspettando che i raggi del sole colpiscano il Massiccio dal lato della Val Lasties regalandoci le prime luci dell’Enrosadira.





<LE FOTO DELL'ESCURSIONE >

4 commenti:

  1. Marco writes:

    Dopo tanta pioggia, finalmente riscaldati dal sole e riempiti nel cuore da quei gioielli che solo la natura sa regalare...lungo questo meraviglioso itinerario. E' finita anche la vostra settimana in val Gardena, ma queste montagne sono qua e non scappano, e se ti entrano nel cuore ogni scusa è buona per ritornarci!

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  2. In realtà faceva anche un pò freddo ma i brividi erano più per i panorami. Certo che ormai le abbiamo nel cuore e con piacere ricordo una frase di Gio: "quando verrete da queste parti capirete perchè spesso vogliamo tornare e conoscerete il "Mal di Badia". Non ci resta che tornare no!!!!! :up: :up: :up: :yes:

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  3. Davide writes:

    Ho trovato il tuo Blog attaverso Ariasottile...complimenti...anch'io ne gestisco uno http://taccoepunta.blogspot.com/Ciao Davide.

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  4. Ciao Davide grazie della visita e benvenuto. un saluto Luca

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