domenica 11 gennaio 2009

2. LA VAL CAMPO DI DENTRO – Rifugio Tre Scarperi

Keti e Roberto, Marisa e Luca 6 gennaio 2009


Secondo un'antica leggenda, la Val Campo di Dentro, un tempo non facilmente raggiungibile come oggi, era abitata in estate solo da tre calzolai di Sesto che andavano a caccia di camosci sui pendii circostanti e ne conciavano le pelli nella capanna in cui vivevano; da ciò, la denominazione di "Tre Scarperi" data alla cima più alta del gruppo e in seguito all'omonimo rifugio.


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Oggi portiamo Roberto e Keti a fare una bella camminata. Un cambio di programma per noi che avevamo in mente il monte Casella di Fuori. Ma vale di più una giornata dedicata a loro nella splendida cornice della Val Campo di Dentro. Stare insieme è importante, lo si può fare in mille modi, a sciare, a cena in un maso tipico o anche con una semplice passeggiata in mezzo alla neve, ridendo e scherzando.

Imbocchiamo a piedi quindi la Val Campo di Dentro che si dirama dalla statale 52 tra Sesto e San Candido in direzione del Rifugio Tre Scarperi. In estate la valle si presenta splendidamente verde e ricca di boschi per poi aprirsi in una stupenda valle erbosa ai piedi delle imponenti pareti della Punta dei tre Scarperi, del Monte Mattina e del gruppo dei Baranci. Se non fosse per la grande massa turistica, un luogo ameno, un paradiso idilliaco, un’ambientazione favolosa . Purtroppo la facilità dell’itinerario favorisce la meta inflazionando molto il posto . E’ vero però che da lì partono moltissimi itinerari importanti come il Monte Casella di Dentro, il sentiero per il Locatelli, la traversata dei Baranci e altri ancora.
In inverno, senza traffico, con il bosco coperto da un alto strato di neve candida, tutto acquista un aspetto decisamente diverso, ideale per una tranquilla passeggiata lontano dal caos cittadino, che consente comunque senza fatica di godere di ottimi paesaggi invernali e di ammirare stupende cattedrali rocciose .
In parte su sentiero, in parte su pista forestale percorriamo in circa un’ora e mezzo il tratto iniziale nello stupendo bosco di abeti in veste invernale. Prendiamo tutto con molta calma, la tranquillità del luogo ci consente di sostare ad ammirare attraverso le punte degli alberi le prime viste sulle Cime di Sesto e sulla Punta dei Tre Scarperi.

Attimi che però durano a lungo poi nei ricordi. Si gioca con la neve, la temperatura non è certo quella di ieri , oggi sono solo – 4 e con la neve ci puoi anche far la doccia. Roberto ci prova.

Dopo il bosco e un paio di tornanti in comoda salita si arriva al grande pianoro dove sorge il rifugio.

La luce particolare del sole velato dalle nubi, lo spazio che sembra perdersi per andar poi a sbattere in fondo sulle pareti del Monte Mattina, la Rocca dei Baranci e il Monte Prà Brusà da un parte, i Tre Scarperi dall’altra, fiocchi di neve che scende magica dal cielo, rendono il momento spettacolare. Anche una semplice passeggiata può diventare una cosa speciale. Siamo contenti perché anche i nostri amici si divertono.

Ammiriamo un po’ i paesaggi , io penso a quali itinerari mi piacerebbe fare quando ritornerò, ma solo un attimo, oggi sono importanti altre cose. Finiamo tutti al rifugio a mangiar strudel di mele e poi con lo stesso passo riprendiamo la discesa, ripercorrendo ancora la splendida valle e poi , ancora qualche bella foto e via verso casa. Bella compagnia, bell’ambiente, bella giornata, non serve altro per oggi.





< FOTO E SLIDESHOW DELL'ESCURSIONE >

4 commenti:

  1. Frivoloamilano writes:

    Si capisce che siete stati bene, felici come bambini che si rotolano nella neve...ciao, Frivoloamilano

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  2. Un bel ricordo. Se avessimo avuto degli slittini che goduria :) :) :) :) :) Mandi Luca e Marisa

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  3. Luca l'Alpinauta writes:

    bene, bene, finalmente i "racconti di-s-sesto" edizioni sottosopra!concordo per gli slittini!

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  4. Se ci torno d'inverno , giuro che li porto. Divertente

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