domenica 31 agosto 2014

PAL PICCOLO


Forse il più interessante itinerario storico di tutta la catena carnica, che, seppur nella sua brevità raccoglie tutta la bellezza della montagna e l’interessante coinvolgimento con i fatti storici che nella zona del Pal sono senz’altro centro di episodi  drammatici e cruenti legati alla prima guerra mondiale.




Il primo impatto con la storia è il villaggio del museo storico all’aperto che tra postazioni e scalette in legno,  conduce prima ai trinceramenti affacciati sul Passo di Monte Croce Carnico e poi al Naso delle Mitragliatrici.








Un ripido e scivoloso sentiero, qualche traverso, alcuni spezzoni di cavo a protezione di aerei passaggi ed eccoci sul pianoro sommitale, disseminato da una fitta rete di trincee, grotte e postazioni  che costituivano la complessa linea di difesa austriaca. I manufatti sono ben conservati, in parte fedelmente ricostruiti dall’Associazione Dolomitenfreunde a ricordo e testimonianza e meritano una visita. Lo facciamo nell’unico modo che possa dare un significato a tutto quanto, in silenzio.
















 In un certo senso obbligati, ma allo stesso tempo  quasi spontaneamente, i luoghi ci portano a riflettere. In un tempo in cui in un attimo si può fare il giro del pianeta, in cui l’enormità di notizie e informazioni ci caricano giornalmente di avvenimenti,  in cui la guerra è notizia ormai quasi mediatica, dove il popolo non si vince solamente con le bombe o con le armi, o perlomeno non solo, ma anche con notizie a senso unico, con atteggiamenti privi di scrupoli, con informazioni  confezionate, mi domando cos’è la guerra, quella vera, quella combattuta su questi terreni, in condizioni disumane, spesso corpo a corpo, con migliaia di morti, per pochi metri di terra, per l’inutilità di una cima.  La visita di questi terreni, disseminati per noi in tutto il Friuli, che tanto ha dato, provoca sempre profonda impressione………










Il Trincerone Italiano dista pochi metri dalle opere austro-ungariche, una prima linea praticamente ravvicinata. Ci giriamo dentro per un po’, cercando solo di immaginare quanto per noi ora sia impossibile da capire, ma che grazie alla grande opera di conservazione, merita almeno di essere ricordato.


















Ad est del Trincerone, tra dossi, doline e rocce lavorate dal carsismo si snoda il sentiero che poi, aggirando i paretoni delle palestre di roccia, a strette serpentine ci riporta al Passo per concludere questa breve ma intensa ed appagante escursione.



7 commenti:

  1. Sempre bello girare per il Pal...ci sono stato tanti anni fa con mia figlia Margherita,allora piccola, ed ho provato a spiegarle l'assurdità delle guerre e l'importanza di non dimenticare!
    Mi avete fatto venire voglia di tornarci. ;-)

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    1. Anche noi ci siamo già stati anni fa, ma era da un pò che volevamo tornare, abbiamo scelto l'anno del centenario della prima guerra. In questi luoghi della memoria ogni volta c'è qualcosa da capire ............

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  2. dopo aver visto le foto, sono ancora più convinto che il Pal Piccolo è sicuramente da fare...grazie...mandi, mandi...vedere il commento di Flavio mi viene il magone...ci manchi...!!!

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    1. Una giornata al Pal Piccolo è da dedicare per vedere bene tutto ... vale la pena ! E vale la pena anche ritornarci dopo un po, lo diceva anche Flavio ......

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    2. Una giornata al Pal Piccolo è da dedicare per vedere bene tutto ... vale la pena ! E vale la pena anche ritornarci dopo un po, lo diceva anche Flavio ......

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  3. buongiorno, volevo delle info sul sentiero , se adatto a tutti e circa quanto tempo ci vuole per salire. grazie . mandi marco

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    1. La salita sul Pal Piccolo dal versante austriaco è un pò ripida e può essere scivolosa in caso di bagnato o neve ma non ci sono difficoltà particolari, il sentiero è evidente e ben battuto. Ci sono dei cavetti più che altro da utilizzare come passamano per il resto è tutto molto semplice...... il tempo di percorrenza dipende dalle soste, perchè sopra c'è molto da visitare, comunque direi sulle 5 ore totali . Un saluto

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