giovedì 31 dicembre 2015

MONTE TALM : per chi suona la campana ?




“Scusi Signore, Lei è mai salito su questa montagna? sa dirmi quanto manca alla cima? “ Un gruppo di ragazzi, con un baldo giovane in testa , ad un bivio sul sentiero, gentilmente mi pone la domanda, io sorrido …………. Poi rispondo ……

Parcheggiamo ai Piani di Vas, all’ombra, un po' intirizziti dal freddo, ci mettiamo subito in cammino lungo la strada che attraversa i prati in leggera salita in direzione del rifugio Chiampizzulon . Nel fabbricato in legno del Cedrone sembra siano in atto i preparativi per questo strano Capodanno 2015. In effetti per essere il 31 dicembre, non sembra affatto inverno, anche se nell’aria si sente che qualcosa sta cambiando. All’ombra fa freschetto e resiste qualche chiazza di neve gelata che per passare il tempo di diverte a creare artistici mosaici di cristallo, ma al sole si sta decisamente bene.  Nei tratti panoramici si possono vedere i profili rocciosi delle montagne completamente spoglie di neve. 






Al bivio evitiamo la tratta a destra per Casera Campiut e Casera Tuglia e imbocchiamo a sinistra la sterrata che sale al rifugio Chiampizzulon, dopo poco ci infiliamo su per il sentiero, all’ombra della pineta ed evitando un bel tratto e alcuni tornanti in un’oretta siamo al vecchio bivio del sentiero 228a,  direzione Sella di Talm che raggiungiamo in una decina di minuti.  Un cartello indica la cima del Monte Talm passando per la baita dei Cacciatori di Rigolato. Utilizzeremo questo sentiero per la discesa preferendo salire in cima raccordandosi con il più aperto e panoramico sentiero proveniente dalla Val Pesarina. 




Al sole imbocchiamo il tratto finale di mulattiera che ci porterà verso questa cima, punta orientale della dorsale, affacciata magnificamente sulla Val Degano, da cui si può godere uno dei più vasti e remunerativi panorami sulle montagne friulane e oltre.
Un gruppo di giovani, saranno una decina, sale, in parte sbuffando, ma comunque allegramente, il sentiero.
“Scusi Signore, Lei è mai salito su questa montagna? sa dirmi quanto manca alla cima? “Un gruppo di ragazzi, con un baldo giovane in testa, ad un bivio sul sentiero, gentilmente mi pone la domanda, io sorrido …………. Poi rispondo …… “ormai ci siete, manca poco, 15/20 minuti al massimo”.    Quel “Scusi Signore” mi fa sorridere……. Guardo i ragazzi, passeranno il Capodanno al rifugio Talm, in attesa del pranzo saliranno la cima del Monte.  Li guardo ancora, sorrido, penso……. Chissà se 24 anni fa eravamo così? L’età più o meno sembra quella, anche noi nel lontano dicembre 1991 abbiamo festeggiato il Capodanno al rifugio Talm, anche noi siamo saliti in cima…… è lì che ci siamo conosciuti io e Marisa. “Ragazzi, sulla cima c’è una campana, è la campana dell’amicizia, suonatela, è di buon auspicio, chi suona la campana prima o poi ritorna quassù, noi lo abbiamo fatto tanti anni fa, lo rifaremo oggi “.  



Non avendo altri programmi, all’ultimo minuto abbiamo deciso di salire il Talm l’ultimo giorno dell’anno, a ricordare tanti anni fa quando ci siamo conosciuti e la scenetta è stata un vero piacere. No, non è nostalgia, semmai un deja vù, un richiamo a cosa già vissute, un “mi ritorna in mente”.  Bello, davvero.
Mentre saliamo il panorama si ampia, i profili delle montagne si fanno riconoscere, dietro di noi, oltre i profili alti della Val Pesarina spiccano le moli rocciose del Pelmo e dell’Antelao che, complice la prospettiva schiacciata dal teleobiettivo, sembrano vicine alle rocciose cime de Clap e delle Crete di Chiampizzulon. In cima lo spettacolo è assicurato, in prima fila, il gruppo del Coglians svetta sopra le docili ondulazioni del Crostis, più in la Cima della Miniera, Avanza, Chiadenis, Peralba, Lastroni e gruppo del Rinaldo. 








Puoi anche girarti dalla parte opposta ed ecco la dorsale che dal Col Gentile si allunga sui Monti di Sauris sopra l’’ombrosa Val Pesarina. L’ampio solco della Val Degano, poi le ridicole strisce bianche delle piste dello Zoncolan e lontano i profili delle Alpi Giulie. Una tiepida brezza, aiutata dai raggi del sole, riscalda l’animo. Firmiamo il libro di vetta, suoniamo la campana con dedica a tutti gli amici 








…….  E poi ci fermiamo un po' ad ascoltare le battute dei giovani che allegramente si scattano foto a raffica…… mi sembra di rivedere gli amici di quella volta, anche se faceva decisamente più freddo.   

Salutiamo i ragazzi, il pranzo li attende al rifugio, noi procediamo lungo la traccia della dorsale, si entra nel bosco, all’ombra fa freddino, si scende.


Il sentiero attraversa una valletta dove il sole non batte mai, sembra abbia appena nevicato, la neve gelata crea fiori di cristallo sui rami dei pini bassi e intanto anche il sole se ne va proprio e il cielo si ingrigisce. Superato questo tratto che sa tanto di Cronache di Narnia, eccoci in breve alla Baita dei Cacciatori e di nuovo alla Sella di Talm. 






Anche se la temperatura non è quella di prima, abbiamo un po' di tempo e nessun impegno per la sera così invece di scendere proseguiamo verso il Chiampizzulon.  Il rifugio è chiuso ma andiamo oltre, in direzione di Malga Tuglia. Ormai la giornata ha preso una piega grigia, fa freddo, solo in lontananza qualche striscia di azzurro resiste, ma per poco. Il lungo predominio dell’alta pressione volge al temine con la fine del 2015, l’inverno si farà avanti nei prossimi giorni.  




Dal pulpito sopra il rifugio imbocchiamo i segnavia 228 che passando sotto pendici a settentrione delle Crete di Chiampizzulon, in una zona interessante, prosegue tra grandi massi, larici e basso pino mugo e oltrepassando uno sperone panoramico attrezzato come punto di sosta, iniziamo a scendere dolcemente tra i larici che ormai hanno perso tutti i colori, verso il bivio per malga Tuglia, nei prati dove sorgono i ruderi di Casera Campiut di Sopra.













Il tempo di andare ancora avanti finisce qui, è ora di tornare, lo facciamo passando per Casera Campiut di sotto, all’interno del bosco, dove i rumori sono solo quelli delle foglie che calpestiamo. Evidenti fuori dal sentiero i passaggi recenti di ungulati. Il sentiero termina sulla pista di servizio che seguiamo per ritornare al punto di partenza.



 Chiudiamo così il 2015, con il bel ricordo del Monte Talm che rivive, passando accanto alla fonte dell’Ago frescio di Ludario e Rigulat cantando, mentre il profumo del sugo di capriolo esce dal camino del Cedrone ……….chissà se tra 24 anni saremo ancora capaci di suonare la campana sul Talm ? 

4 commenti:

  1. Ma che bello....e romantico!!! Mi piace!!! Un abbraccio ad entrambi!!!
    Ps. da romanticona che sono mi son perfino commossa!!!

    RispondiElimina
  2. Mi hai preso in parola? Alcune foto mi sembrano sfocate.... sei umano!
    Credo che abbiamo un età per cui cominciamo a vivere di "ti ricordi?" e ritornare sui propri passi in luoghi che hanno un significato nella nostra vita è uno sfogliare le pagine del libro della nostra avventura terrena. Forse nostalgico ma sicuramente fa bene all'anima e ci fa dire che un piccolo granellino lo abbiamo messo anche noi.

    PS Quel "scusi signore" a parte farti sentire un po' "vecchiotto" ;) mi fa dire che forse l'educazione esiste ancora.

    Ciao Decimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Decimo, ho notato le foto, purtroppo è colpa della formattazione di Blogger che a volte fa arrabbiare, stamattina sto cercando di ricaricarle, ma ci vuole un attimo .......
      Siamo tornati volentieri sul Monte Talm, anche a ricordare vecchi amici che non ci sono più..... Vedere quei giovani ci ha fatto tornare indietro e sorridere, bravi ragazzi ...... come noi :-) !

      Elimina