sabato 30 luglio 2016

ALPE CISLES : aspettando il Sass Rigais


Sass Rigais, l'ultima volta l'ho visto dalla Val di Funes, con la vicina Furcheta appariva effimero tra le nebbie. Quella punta affilata, quella grande parete nord che precipita sui ghiaioni. Ho pensato: “chissà se un giorno riuscirò ad andare lassù?”. Poi un accenno di accordo con un amico che però purtroppo è svanito, resta l'immagine della parete evanescente.



La montagna però mi ha insegnato ad aspettare, a volte a rinunciare, anzi a far tesoro delle rinunce e ad attendere con pazienza l'occasione senza forzare. E l'occasione è arrivata senza forzare. Salire il Sass Rigais dalle ferrate sul versante dell'Alpe Cisles, nel Parco Naturale del Puez-Odle.
Ci avviciniamo al Sass Rigais il sabato salendo al rifugio Firenze da Santa Cristina in Val Gardena. Dal Col Rasier un breve passeggiata leggermente in discesa ci porta al rifugio, introducendoci nella splendida cornice dell'Alpe Cisles. Piccole baite, prati verdi tagliati con le forbicine che dolcemente salgono ai ghiaioni sotto una maestosa cornice di montagne. Alla nostra sinistra fanno la loro comparsa le Odle con la Piccola e Grande Fermeda, il Sass Rigais e più nascosta la Furcheta, al centro il gruppo del Puez con il Piz Duleda e a destra il Col de la Pieres con il gruppo dello Stevia. Un'anfiteatro spettacolare, parte integrante del Parco Naturale e praticamente integro, parzialmente lontano dai comprensori sciistici.











Dopo esserci sistemati al rifugio Firenze, bello, accogliente e ottimamente gestito, cominciamo a studiare il da fare per domani. Il meteo non è favorevole e la salita impegnativa è a rischio. Visto che abbiamo tempo decidiamo di andare in perlustrazione per poi decidere ….........
Mentre risaliamo il dolce e panoramico sentiero fino ai prati di Ciautieres, ho deciso di lasciare a casa gli impulsi e le voglie di arrivare ad ogni costo e farò solo quello che il cuore e la testa assieme mi diranno domani. E intanto guardo all'insù, picche e forcelle, ghiaioni e ripidi canaloni disegnano il paesaggio.









I prati di Ciautieres sono un rilassante spettacolo, oltre che crocevia principale di tutti i sentieri. Siamo ai piedi del Sass Rigais, fa la sua comparsa l'inconfondibile Furcheta, nel mezzo il ripido ghiaione della Val Salieres che ci porterà all'attacco della ferrata est. La discesa sarà sull'altro versante fino a raccordarsi con la traccia per la forcella de Mesdì …......se il tempo lo vorrà.






Qualcuno decide di andare a dare una occhiata su per il ghiaione, io invece decido di lasciare sorpresa e fatiche per domani. Il posto è uno spettacolo, vale la pena farci un giro. Tra cimbri e marmotte mi inoltro nella valle, liberamente tra i prati, a guardare in giro, a guardare in su. 




Penso a domani ma non troppo, spero nel meteo ma anche no. La tranquillità e la bellezza del posto sono coadiuvanti, una sorta di terapia per la mente, non c'è nessun problema per quello che faremo domani...... anche se i nuvoloni in arrivo ........





La perlustrazione di Claudio fino all'attacco della ferrata est alla fine è stato un bene, ci aiuta a dettare i tempi necessari per la salita.


A cena si parla, si discute, son necessarie minimo 6 ore per la salita e la discesa e il meteo non è favorevole. Da mezzogiorno di domani circa è previsto un disastro.



Cresce l'ipotesi della rinuncia, a meno che........ !!!!???  

4 commenti:

  1. Bellissima questa zona... relax mentale solo guardando le foto!!!!

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  2. "... cieli azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie, l'universo trova spazio dentro me ..."
    Prendo in prestito le parole di Mogol perché è quello che provo ogni volta che mi trovo al cospetto di luoghi come questo.
    Ciao. Decimo

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    1. Le distese azzurre e le verdi terre
      Le discese ardite e le risalite
      su nel cielo aperto........

      Ciao

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