domenica 14 maggio 2017

Si dice Pièltinis.......


Uno strano silenzio ci accoglie a Sauris di Sopra. Solo una signora anziana ci viene incontro curiosa. “ Andiamo sul Pieltìnis” le faccio sapere...... “ a sul Pièltinis” dice lei scandendo l'accento sulla giusta vocale, “ mi raccomando, attenti alle nuvole perchè se il bel tempo vien di notte ha le scarpe rotte”. Messaggio chiaro, non durerà molto il sole, anche il meteo prevede temporali passeggeri nell'arco della giornata.

Per ora si va, al momento c'è il sole ma già sopra i massicci del Bivera e del Crodon di Tiarfin corrono nuvole eloquenti. Nello zaino trovano sempre posto gli indumenti per la pioggia che spesso in montagna bisogna mettere in conto e non farsi intimorire...... Saliamo dunque tra le case tipiche seguendo le indicazioni. La strada piuttosto ripida e per ora asfaltata toglie un po il gusto del sentiero, ma comunque, passando all'interno di un bel bosco di abeti e larici, offre numerose visuali sul Bivera e sulle montagne circostanti. Una femmina di cervo da lontano ci osserva per alcuni minuti per poi sparire saltellando nel bosco che pian piano, man mano che saliamo si dirada , fino, quando la strada da asfaltata si riduce a pista sterrata, si trasforma in ampia pendice erbosa.





La pista taglia in diagonale i prati ripidi del Monte Festons, ricamati da numerose fioriture di genziane. L'uscita dal bosco però coincide anche con la temporanea scomparsa del sole. Nuvole grigie e pesanti scaricano gocce di pioggia che si fanno via via più grandi e fitte. Protetti dai nostri gusci avanziamo un pochino demoralizzati sotto la pioggia intersecando il sentiero proveniente da Sella Festons e proseguendo in docile salita verso il Pieltinis, passando sotto la vetta del Morgenlait dominata dalla grande croce. Gli acquazzoni si alternano ad ampie schiarite dove il sole fa sentire chi comanda. Convivendo con questi repentini cambi di umore, scanditi da tuoni e lampi non molto lontani, proseguiamo lungo il bellissimo sentiero che taglia tutte le pendici della montagna, su prati a volte molto ripidi, regalandoci preziose viste sul lago di Sauris.








Facendo i conti nuovamente con la pioggia raggiungiamo Sella Malins, dove, oltrepassata una conca, ci affacciamo sul versante Pesarino. Sotto di noi si vedono i pascoli di Casera Malins e dietro, le guglie rocciose delle Dolomiti Pesarine che cercano di ostacolare l'avanzata minacciosa del temporale. Una dolce diagonale erbosa precede l'ultimo breve tratto di salita prima della cima del Monte Pieltinis e riprende a piovere, ma per poco. La vista dalla cima è particolarmente panoramica ma visto il tempo ci fermiamo poco, giusto per un paio di foto, poi si inizia a scendere sull'altro versante in direzione di Casera Pieltinis che già appare in mezzo all'ampia conca pascoliva che la accoglie.











I rumori del temporale si fanno insistenti, ma le nuvole ci girano intorno, salgono, scendono, contornano i profili delle montagne, minacciano. Ma noi siamo ossi duri e il sole che è nostro amico lo sa, ne parla un attimo con il vento e insieme decidono di darci finalmente una mano. Mentre scendiamo tra le fioriture del camedrio e delle genziane il cielo si apre, l'azzurro si fa vedere sopra le cime dei Clap, del Culzei e del Siera e poi, sempre un po timido ci accompagna nei prati della casera. Un po per precauzione, un po per scaramanzia, visto il continuo “giava e met” , teniamo addosso gli indumenti per la pioggia, ma alla fine ci dobbiamo arrendere al sole …...











Nei pressi della casera un cartello indica la direzione per Sauris, è giunta l'ora del ritorno. Superato un evidente solco, si traversa in direzione di una poco marcata sella, un ultimo sguardo indietro a riveder gli ampi pascoli di Casera Pieltinis e poi si comincia a scendere, prima tra il larici poi, piegando a destra, all'interno di un bellissimo bosco di abeti che ,nonostante a tratti molto fitto, comunque non rinuncia a regalarci preziose e interessanti vedute sul lago. Un paio di tornanti, ed eccoci confluire nella pista forestale che ci riporterà a Sauris.









Mentre le nuvole scure sovrastano ormai tutte le montagne intorno, noi sfruttiamo un miracoloso corridoio solare, giusto premio all'ultima fatica da affrontare, la rampa prima del tratto finale tra qualche fienile abbandonato e la vecchia stazione a monte di uno skilift ormai dismesso. Una farfalla trova buon stare e mi accompagna a braccio in questo tratto prima di sbucare sulla strada asfaltata poco prima di Sauris di Sopra. 



Mentre commento “ ci è andata super bene, bello poi sto giretto sul Pieltìnis” …...... “ Pièltinis, si dice Pièltinis” …....... “ok va ben signora...... c'è un bar aperto qui vicino? , vorrei bermi una birra” …...” si, appena qua dietro l'angolo ......... la birra........ si dice Zahre !!!!!” ….....

1 commento:

  1. Bella l'ultima foto, la si potrebbe usare come cartolina pubblicitaria per la zona.
    La farfalla ti ha smascherato: tu ti atteggi da orso ma in fondo sei tanto "buonino".

    Io ci provo a farmi amici il sole e il vento ma mica ci riesco tanto bene: problemi di comprensione, probabilmente gli accenti non sono nella posizione corretta!!!!

    Ciao. Decimo

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