domenica 15 ottobre 2017

Rauchkofel


Sovrastata dalle imponenti pareti di roccia del Coglians e della Cjanevate ne soffre un po la presenza ma tutto sommato è proprio una bella cima Il Rauchkofel. In fin dei conti è quasi un 2500 in grado di regalare emozioni e una bella varietà di paesaggi di interesse storico, naturalistico e geologico.


La cima dall'aspetto erboso è visibile a nord del Coglians e si può raggiungere dalla Val Valentina o dal versante del Lago di Volaia passando per il rifugio austriaco Eduard Pichler Hutte. Scegliamo quest'ultima e lo facciamo in una splendida giornata d'autunno. Il percorso tutto sommato non ha particolari difficoltà, ma c'è un discreto dislivello da superare, quindi, considerato il nostro andare dove i tempi delle tabelle sono solo indicazioni, cerchiamo di partire abbastanza presto, sia per prendercela comoda, sia per anticipare un po i tanti escursionisti che normalmente frequentano questa bellissima zona, attirati in particolar modo dalla presenza del Lago di Volaia, piccola gemma incastonata tra le imponenti pareti rocciose dei Monti di Volaia e del gruppo del Coglians/Cjanevate.
Dal rifugio Tolazzi imbocchiamo la strada che in salita in breve raggiunge il bivio per il rifugio Marinelli che lasciamo sulla destra, per poi imboccare il sentiero CAI 144 che abbreviando un poco il percorso ci consente di salire subito all'interno del bosco d'autunno e sotto le pareti del versante sud del Coglians, raccordarci nuovamente alla mulattiera, a breve distanza dal bivio per il sentiero Spinotti. 







La giornata è fantastica, se non fosse per i colori delle foglie e dei larici che danno il meglio di se, non si direbbe neanche autunno. Il sentiero passa a fianco di alcuni baraccamenti di guerra e raggiunge il rifugio Lambertenghi-Romanin, a pochi metri dal lago. Impressionanti e incombenti da ambo i lati le grandi pareti, ma lo spettacolo è ancora meglio dopo pochi minuti, quando superati i pochi metri di dislivello il panorama si spalanca sul Lago di Volaia e sull'anfiteatro della Wolayer Alpe, Un piccolo gioiello il lago che da questa prospettiva sembra a forma di cuore, prezioso come una gemma incastrata tra le rocce. Altrettanto emozionante la vista sull'alpe. Un bellissimo bosco di larici e abeti sovrastati dal semicerchio roccioso del Monti di Volaia e acceso in parte dai raggi di un bellissimo sole. Una strada scende ad attraversare i pascoli in direzione della Obere Wolaye Alm e del Passo Giramondo, piccola insellatura che separa i Monti di Volaia dalla Creta di Bordaglia . Luoghi di una bellezza notevole, posti a cavallo del confine tra Italia e Austria. 









Appena al di la del lago si fa veder la piramide erbosa del Rauchkofel, che a dire il vero sembra piuttosto lontana, ma a guardar bene già si intravede la croce di vetta. Costeggiato il lago, passando accanto al rifugio austriaco ( ormai sono tutti chiusi per fine stagione) ad un bivio prendiamo le indicazioni del segnavia 436 ( geotrail) e iniziamo a salire i bellissimi versanti del monte. Il primo avancorpo, caratterizzato dalla presenza di roccia dall'aspetto rossastro con affioramenti di pietre di vari colori, termina presso una ampia sella dove si trovano le indicazioni per la Valentin Torl. 













Per la cima invece si prosegue diritti lungo la traccia che ora si sposta sul versante sud. Notevole il panorama sul lago e sul grande anfiteatro dell'Alpe, ma quello che colpisce di più è la presenza delle impressionanti pareti del gruppo del Coglians, praticamente un muro verticale di roccia che dalla Cima Lastrons del lago termina ad est sulla Creta di Collina, passando per il Coglians, la Cima di Mezzo e la Cjanevate. Interessanti le presenze di antichissime formazioni rocciose che ricoprono i prati dei pendi meridionali del Rauchkofel, a testimonianza della presenza del mare di milioni di anni fa. Su alcune rocce si trovano numerosi resti di fossili del periodo devoniano. Incuriosisce anche la presenza di piccola erba strega, particolarmente utile per la realizzazione di unguenti curativi. Il sentiero sempre abbastanza comodo, a tratti faticoso sale a piccole svolte fino a raggiungere una selletta e una antecima da dove si preannunciano i panorami che vedremo. L'ultimo tratto è molto ripido e anche un po esposto, ma è breve e si sale con l'aiuto di alcuni cavi metallici .
















 La cima non è molto grande ma comunque si sta comodi. Dalla vetta si può godere un bel panorama sulla Val Valentina e sul Polinik, sul Lago e ancora sulle grandi pareti del Coglians, per poi spaziare lontano lungo la Valle del Gail o verso le cime imbiancate dei Tauri.
Una giornatona, ma il sole comincia a calare, tra non molto si nasconderà dietro il Monte Capolago e tutto il paesaggio resterà in ombra restituendo le temperature frizzantine di stagione. 














Si scende dunque, a ritroso, ancora qualche fossile, ancora qualche panorama. Giù al lago, ormai in ombra, un venticello fresco ci consiglia di indossare qualcosa in più e di fare presto, ma prima non posso fare a meno di scattare ancora qualche foto. 




La discesa sarebbe stata rapida, ma quando la natura ci mette del suo ecco che i tempi si allungano. Incontri imprevisti ci obbligano a fermarci. Sono momenti sempre rari e piacevoli. Sul momento da lontano ho pensato ad una piccola femmina di cervo ma poi avvicinandomi scopro un bel capriolo che stranamente non si sente più di tanto minacciato e continua tranquillamente a brucare. Mi avvicino piano, lui mi guarda, solo se vado troppo vicino si sposta ma non fugge. Ancora qualche passo e lui si sposta ancora. Ho tutto il tempo di scattare foto tranquillamente. Mi lascia perplesso il fatto che non fugga come notoriamente fa. Forse, per non so quale pensiero divino, dopo che ci siam guardati negli occhi, sa che di me non deve aver paura. Mi tengo con rispetto alla giusta distanza e gioco un po con la macchina fotografica, mentre Marisa osserva divertita. 




Intanto il tempo passa, il sole ormai è sceso continuando inesorabile il suo percorso. Mentre le pareti rocciose si accendono in una sorta di Enrosadira di “noaltri” le ombre si allungano giocando  con le luci. 






Il sole prima di salutarci definitivamente lancia i suoi raggi tra i rami dei larici d'oro, lasciandoci poi, quando oramai siamo arrivati, con gli ultimi bagliori sopra il Pleros.

6 commenti:

  1. E' la legge del contrapasso in senso positivo: nel precedente racconto la stupidità umana uccide per il piacere di farlo, in questo due esseri viventi sanno che ci si può fidare l'uno dell'altro.....
    Foto bellissime ed emozionanti. Splendide le cromie azzurro-ocra, bellissimi i colori dell'autunno. Bravo Luca e grazie per le sensazioni che sai regalare con parole e immagini. Sono lontano fisicamente da questi luoghi ma dopo avere letto e guardato, chiudo gli occhi e sono lì con voi (non arrabbiarti, sono discreto e non disturbo......)
    Ciao.
    Decimo

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    1. Ciao Decimo, grazie per gli apprezzamenti. Io ci provo a raccontare le emozioni e quando non ci riesco con le parole chiedo aiuto alla fotografia. Purtroppo mi sono accorto che il mondo dei social è troppo veloce e divora tutto in un attimo, si guarda e si passa oltre.......Io tengo duro con il mio diario e fa piacere che ogni tanto qualcuno si fermi a leggere, a guardare e a commentare....... e magari si fa pure due passi insieme a noi .......anche da lontano !
      Un saluto
      Luca e Marisa

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    2. Non frequento i social, il telefonino lo uso quando mi serve e il computer, lavorandoci 8-9 ore al giorno, quando sono a casa lo accendo poco, ma quando lo faccio un giro sul tuo diario è un piacevole modo di rilassarmi. Oltre al piacere di guardare e leggere mi hai dato la possibiltà di conoscere luoghi che non avevo mai sentito, mi hai dato suggerimenti per le mie escursioni e un pò alla volta mi sto avvicinando alla tua terra (intanto sono arrivato ai confini, a Sappada).
      I complimenti non sono per paggeria ma meritati, se qualcosa non mi piace lo dico, con educazione, ma lo dico, per cui, egoisticamente, spero che voi teniate duro ancora a lungo col vostro diario e permettiate a me, e a chiunque si soffermi a leggere, di poter viaggiare oltre i confini materiali della realtà.
      Un saluto a te e Marisa.
      Decimo

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    3. Andiamo avanti sicuro, anche se qualche volta passa del tempo per aggiornare ....

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  2. Questa cima me la sono regalata tre anni fa in solitaria! La ricordo con molto piacere!!!
    Bellissimi i fossili.....e anche il dolce incontro finale!!!

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    1. Mi ricordo della salita in solitaria che avevo commentato, una bella cima ........ una bella giornata!

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