domenica 25 marzo 2018

CANAL DI MEDUNA: al lago di Ciul



Quest'anno andiamo un pochino a rilento ma andiamo. Stavolta un bel giro nel gruppo del Frascola all'interno del Parco delle Dolomiti Friulane a risalire il Canal di Meduna, per scoprire angoli color smeraldo e antichi borghi abbandonati


Per arrivare al lago del Ciul bisogna passare per Frassaneit, un nome che mi incuriosisce e a solo guardar sulla cartina mi viene subito da chiedere quale tenacia hanno avuto quelle persone che per anni hanno vissuto in questi nuclei raggiungibili solo da stretti sentieri, dove ormai il muschio e i rovi hanno quasi reso impenetrabile il passaggio tra quello che resta delle case ridotte a fantasmi di pietra.
Il percorso ha inizio nei pressi della località Pradiel a Tramonti di Sopra dove una pista forestale termina quasi ai bordi del torrente Meduna per lasciar posto ad una mulattiera che ci porterà fin oltre la diga del Ciul fino ai resti affioranti della borgata di Selis. La gente se ne è andata ormai da tanti anni, da quando il corso del torrente Meduna è stato deviato nel lago artificiale creato dalla diga ad alimentare gli altri vicini bacini di Selva e di Redona. E così, quando cala l'acqua del bacino ecco che emergono i resti di borgate sommerse che vale la pena andar a vedere. Oltre il lago, protetto e isolato da montagne selvagge, il sentiero si perde a noi sconosciuto alimentato dalle acque che scendono dalle Caserine, diventando più impegnativo sia per la natura del terreno, sia per la distanza.
In alcuni tratti un po infidi prima della diga, nei traversi alti sul torrente che tagliano la costa del Monte Zuviel e sul sentiero che costeggia il lago ci vuole solo un po di attenzione in più ma per il resto il percorso è una bellissima traversata.
Seguendo la sterrata da Pradiel a saliscendi si supera la costa Abis per giungere alla fine e imboccare la mulattiera. Il percorso è piacevolissimo, si risale il Canal di Meduna sulla sua sinistra orografica con notevoli scorci sul torrente e con tante possibilità di scendere sulle sponde ad ammirare le splendide pozze color smeraldo che si creano nelle vasche di roccia dallo scorrere giocherellante dell'acqua tra innumerevoli cascatelle.










Il sentiero è ben tenuto, si procede tra cuscinetti di erica, fioriture di primule ed erba trinità in un bel bosco a prevalenza di pino nero. In circa un'ora con piacevole saliscendi si giunge alle prime case di Frassaneit di sotto, ruderi immersi nella vegetazione, coperti per la maggior parte da muschio e vegetazione. Sugli alberi si vedono ancora curiosi isolatori di ceramica che pensavo fossero della linea elettrica, ma il realtà sono i resti di una antica linea di comunicazione , forse solo un telegrafo. Silenzio, solo il cinguettio degli uccelli e il battere insistente di un picchio …..... 






Poco più avanti il sentiero si dirama, a destra procede ripidissimo verso la forca del Frascola per scendere in Val Viellia, diritto si va verso il lago. Passato anche Frassaneit di Sopra la mulattiera scende a gradini di nuovo verso l'alveo del torrente per poi risalire ripidamente, ormai ridotta a stretto sentiero, infilandosi in una pineta.










Con saliscendi si supera uno sperone boscato per andar poi ad aggirare le pendici del monte Zuviel. Il sentiero in questo tratto, pur non essendo difficile, è piuttosto stretto e a picco di parecchi metri sulle verdi acque del torrente sottostante e in caso di terreno bagnato o ghiacciato, richiede particolare prudenza. Giunti alla diga, l'esclusivo e selvaggio paesaggio è interrotto dalla invadente presenta di questa, che ci riporta per un attimo in contatto con la presenza umana dei custodi. Un breve galleria però ci separa subito dal manufatto per portarci lungo le sponde del lago del Ciul che andiamo a costeggiare seguendone il percorso che a poche decine di metri dall'acqua si inoltra verso la sua parte settentrionale. 





Tra anse e promontori con piacevole andare, riscaldati finalmente da un bel sole di primavera attraversiamo delle cascatelle d'acqua provenienti dal solco della Val Curta.






Sempre costeggiando il lago raggiungiamo infine il punto in cui lo stesso si dirama nel Canal Grande e Piccolo di Meduna. Dal lato opposto del canal Grande, dove questo si collega al Canal Piccolo, sopra le verdi sfumature delle acque, il ripiano dove si possono scorgere i resti dell'antica borgata di Selis. In periodo di magra c'è la possibilità di attraversare il fondo e andare a visitare i resti. Fino a non molti anni fa l'escursione consigliata aveva termine in questo punto, poiché da qui in avanti, il sentiero diventa piuttosto complesso. Da qualche anno, per evitare il tratto di sentiero che si infila in ripida ed esposta salita lungo l'emissario del Canal Grande, è stata costruita una passerella che consente agevolmente di raggiungere Selis. Ci fermeremo anche perchè la distanza percorsa, pur non gravante dal limitato dislivello, è considerevole e il ritorno avviene per il medesimo itinerario. 












Il sentiero che prosegue verso le Caserine offre sicuramente spunti su cui vale la pena andare a curiosare sulla carta topografica. In ambiente incontaminato e selvaggio, si costeggia il Canal piccolo fino alla confluenza di alcuni rii, poi attraversando costoni, grave e tratti boscosi, superando forcella Caserata , tra il monte Dosaip e il Caserine Basse si scende alla Casera Podestine. Sicuramente molto suggestivo ma anche impegnativo e decisamente lungo ed isolato. Si fa rientro dunque, percorrendo in senso contrario l'itinerario già fatto, con la testa e le gambe predisposte alle tre orette e agli oltre 10 km che ci separano da Tramonti.







Lungo il percorso sotto un cielo che si è fatto più azzurro e privo di foschia, più evidente nei pressi di Frassaneit ci appare la sagoma rocciosa dell'aquila del Frascola, un enorme uccello pietrificato che mi piace ricordare come Badalescu, che nella immaginazione popolare della Val Tramontina è raffigurato da un personaggio leggendario dalle forme di un grande uccello che volava sopra le cime in cerca di prede.


La luce del pomeiggio è un po cambiata e mi regala la possibilità di ancora qualche interessante scatto fotrografico alle bellezze della natura.........








........... e in particolare alle pozze smeraldine, come magica conclusione di questa bella escursione.

10 commenti:

  1. Descrizione fantastica minuziosa e gradevole, fotografie bellissime e coinvolgenti. Complimenti

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    1. Grazie mille. E' un piacere condividere le escursioni e far conoscere le bellezze della nostra terra . Mandi

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  2. Complimenti Luca bella descrizione e bellissime foto.

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  3. Servizio foto di grande qualità ! Complimenti !

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  4. Acque color smeraldo! Roba che se in qualche ansa ci porti un pò di sabbia e una palma (mgari con un pò di sole) con un pò di fantasia le puoi sempre spacciare per acque caraibiche.
    Ad ogni modo la frase che più mi è piaciuta è stata subito all'inizio, quando hai detto che il sentiero è ben tenuto, fa ben sperare.
    Ciao Decimo.

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  5. Beh si, il sentiero è sicuramente stato oggetto di sfalcio e manutenzione di recente, ci sono solo un paio di punti un po più esposti a prescindere......... poi adesso che è salita la temperatura sarà regno incontrastato di zecche !!!!!!

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  6. Complimenti Sig. Luca, bellissime immagini e descrizione perfetta! Fatto lo stesso percorso il 13 febbraio 2019, impiegando 7 ore per andata e ritorno, compreso qualche breve pausa. Il lago del Ciul si presentava interamente ghiacciato.

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